uruknet.info
  اوروكنت.إنفو
     
    informazione dal medio oriente
    information from middle east
    المعلومات من الشرق الأوسط

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ] 10349


english italiano

  [ Subscribe our newsletter!   -   Iscriviti alla nostra newsletter! ]  



Il Pentagono ad Obama: mandare più soldati in Afghanistan o perdere la guerra


E’ arrivato il momento per l’amministrazione Obama di annunciare un ulteriore estendersi della Guerra in Afghanistan e di avvertire la gente che l’insurrezione Talibana deve essere arginata entro 12 o 18 mesi se si vuole evitare agli Stati Uniti il rischio di un’umiliante sconfitta. Il Generale Stanley McChrystal, che comanda le forze armate americane e della NATO in Afghanistan, sta continuando a far uso dei mezzi di informazione americani per condizionare l’opinione pubblica affinche’ accetti l’invio cola’ di altri soldati e lo stanziamento di altri soldi per sostenere l’occupazione. Il generale doveva presentare alla Casa Bianca un’analisi della guerra questa settimana, ma la cosa e’ stata rimandata a dopo le elezioni presidenziali afgane del 20 Agosto...

[10349]



Uruknet on Alexa


End Gaza Siege
End Gaza Siege

>

:: Segnala Uruknet agli amici. Clicka qui.
:: Invite your friends to Uruknet. Click here.




:: Segnalaci un articolo
:: Tell us of an article






Il Pentagono ad Obama: mandare più soldati in Afghanistan o perdere la guerra

James Cogan

13afghanistan-taliba_1004324c.jpg

13 Agosto 2009

E’ arrivato il momento per l’amministrazione Obama di annunciare un ulteriore estendersi della Guerra in Afghanistan e di avvertire la gente che l’insurrezione Talibana deve essere arginata entro 12 o 18 mesi se si vuole evitare agli Stati Uniti il rischio di un’umiliante sconfitta.

Il Generale Stanley McChrystal, che comanda le forze armate americane e della NATO in Afghanistan, sta continuando a far uso dei mezzi di informazione americani per condizionare l’opinione pubblica affinche’ accetti l’invio cola’ di altri soldati e lo stanziamento di altri soldi per sostenere l’occupazione. Il generale doveva presentare alla Casa Bianca un’analisi della guerra questa settimana, ma la cosa e’ stata rimandata a dopo le elezioni presidenziali afgane del 20 Agosto.

In un’intervista di fine settimana con il The Wall Street Journal - estratti dalla quale vennero pubblicati Lunedi’ sotto il disastroso titolo "Ora i Talibani stanno vincendo" - il generale McChrystal ha dichiarato che il conflitto si trova "in un momento critico e decisivo". "Proprio ora" – ha detto – "questi Talibani si mostrano un nemico molto aggressivo", aggiungendo che le forze di occupazione avevano in pratica 12 mesi per arrestare il loro "impeto" e la loro "iniziativa".

Mentre il generale non ha voluto sbottonarsi sul suo piano, dei funzionari che hanno partecipato alla stesura della sua analisi, e di cui si ignora il nome, hanno fornito al The Wall Street Journal alcuni dettagli sulle sue probabili proposte. Esse comprenderebbero quanto segue:

* Basarsi su circa un raddoppio dell’esercito del governo afgano portandolo da 135 a 240 mila uomini, e la polizia da 82 a 160 mila.

* L’impiego a lungo termine di fino a 10 mila altri soldati americani quali istruttori e supervisori per l’incremento delle forze di sicurezza afgane. Molti analisti convengono sul fatto che questa operazione richiedera’ almeno cinque anni per essere completata.

* L’impiego a breve termine di altre brigate di combattimento, da due a otto, per un totale da 10 a 60 mila uomini circa con mansioni logistiche e di sostegno, onde consentire di effettuare offensive coordinate contro le roccaforti dei Talibani. Il The Wall Street Journal sottolineava che l’esercito era preoccupato dal fatto che durante l’attuale operazione americana nella provincia di Helmand gli insorti erano in gran parte riusciti a fuggire a causa della scarsita’ di soldati.

Un’altra notizia trapelata questa settimana alla McClatchy Company [la terza compagnia americana di informazione in ordine di importanza] afferma che McCrystal intende anche richiedere un grosso aumento di impiegati governativi americani da destinare a vari compiti consultivi. Si prevedeva che il contingente civile in Afghanistan dovesse essere portato da 560 funzionari alla fine del 2008 a 1000 per la fine di quest’anno e fino a 1350 per la meta’ del 2010. Il loro compito sarebbe in sostanza quello di dirigere a Kabul interi dipartimenti del governo fantoccio.

Si ritiene che i punti di vista del generale McCrystal verranno fortemente appoggiati dal capo del Comando Centrale, generale David Petraeus, che organizzo’ l’incremento di truppe in Irak.

Il pensiero dei circoli direttivi americani e’ stato reso noto questa settimana da Anthony Cordesman, ragguardevole analista politico presso il Centro di Studi Strategici e Internazionali (CSIS). Cordesman, da poco reduce dall’Afghanistan, e’ stato invitato da McChristal a collaborare alla preparazione della sua analisi. Il 10 Agosto egli aveva pubblicato le sue conclusioni in una colonna del Times britannico dal titolo: "Piu’ soldati, meno riguardi, e facciamo le persone serie".

Cordesman ha imputato all’amministrazione Bush di aver mancato di prendere sul serio l’insurrezione talibana fino al 2007, e ha criticato gli stati facenti parte della NATO per non aver fornito abbastanza truppe e per porre dei limiti al loro impiego. "Washington e la NATO" – ha dichiarato – " hanno consentito per piu’ di mezzo decennio al nemico di prendere l’iniziativa".

Ha anche qualificato il governo [fantoccio] afgano del presidente Hamid Karzai di "corrotto, pesantemente supercentralizzato, incapace, e virtualmente assente in gran parte dell’Afghanistan". Ha stigmatizzato il programma di ricostruzione ed aiuto dell’Afghanistan come "un pasticcio non funzionale e rovinoso che e’ ingranato da divisioni burocratiche".

"Col risultato" – ha dichiarato Cordesman – "che i Talibani da un gruppo sconfitto di esiliati sono diventati una forza che ha minacciato di sconfiggere la NATO e il governo afgano, che l’insurrezione ha aumentato il numero di distretti sotto il suo controllo da 30 nel 2003 a 160 alla fine del 2008, e che i suoi attacchi contro le forze di occupazione sono aumentati del 60 per cento fra l’Ottobre 2008 e l’Aprile 2009. In Luglio sono stati uccisi settantacinque soldati americani e della NATO, il numero piu’ alto in tutto l’anno, e centinaia di loro sono stati feriti. E in Agosto, fino alla data presente, altri 27 soldati hanno perso la vita.

Il rimedio proposto da Cordesman sarebbe quello di mandare in Afghanistan "da tre a nove altre brigate da combattimento", oltre ai 21 mila soldati gia’ ordinati da Obama quest’anno, raddoppiare l’esercito e la polizia afgana, eliminare dal governo afgano i soggetti corrotti, rivedere a fondo "il programma internazionali di aiuti, diviso, grossolanamente inefficiente, e corrotto", e agire piu’ energicamente contro le tribu’ pachistane di confine che stanno aiutando l’insurrezione afgana.

"Il governo degli Stati Uniti e quelli della NATO" – ha anche insistito – "dovranno essere piu’ onesti coi loro popoli", e mettere in chiaro che la guerra in Afghanistan "richiedera’ un impegno a lungo termine". Gli analisti a favore della guerra, come Cordesman, sono d’accordo nel dire che mentre i prossimi 12 mesi saranno cruciali per respingere i Talibani, per stabilizzare l’Afghanistan fino a renderlo un cliente succube degli Stati Uniti ci vorranno 10 anni.

Al pari delle migliaia di vittime che tuttocio’ richiedera’, anche il costo della guerra sara’ enorme. Dal 2001 l’Afghanistan e’ gia’ costato al Tesoro degli Stati Uniti circa 223 miliardi di dollari. Michael O’Hanlon del Brookings Institution [istituto indipendente di ricerche politiche] ha detto questo mese al Washington Post che nel prossimo anno e’ piu’ che probabile che il solo costo delle operazioni militari si gonfi di altri 100 miliardi di dollari. Bing West, un ex vice segretario del Ministero della Difesa, ha prudentemente valutato che, oltre a queste spese "l’esercito afgano abbisognera’ di 4 miliardi di dollari l’anno per un altro decennio, e di una somma analoga per lo sviluppo".

Nonostante la crisi che affligge il bilancio degli Stati Uniti, e’ probabile che un’ulteriore incremento della guerra in Afghanistan venga approvato dal Congresso senza grandi difficolta’. Nel mese di Maggio 17 senatori democratici e repubblicani dello Armed Services Committee hanno firmato insieme una lettera diretta ad Obama in cui chiedono che venga raddoppiato l’esercito afgano, il che comporterebbe necessariamente l’invio di altri istruttori americani.
Questa settimana il senatore repubblicano Lindsey Graham ha sollecitato la maggioranza democratica tanto del Congresso che del Senato ad unirsi ai repubblicani nel rispondere favorevolmente alla richiesta di altri fondi per la guerra. "Vediamo di non 'Rumsfeldizzare’ l’Afghanistan", ha dichiarato, riferendosi a Donald Rumsfeld, Segretario alla Difesa nel governo Bush, che notoriamente sosteneva che l’occupazione dell’Irak poteva effettuarsi con meno della meta’ del numero di soldati consigliato da importanti generali.
Graham si e’ rivolto ai democratici dicendo: "Vediamo di non fare meschinerie. Facciamo in modo da avere in tutti i campi abbastanza forza di combattimento e di impegno onde essere sicuri di avere successo. E per essere chiari, dovremo rimboccarci le maniche".

La risposta piu’ significativa a quanto di sicuro e’ trapelato dei piani di McChrystal e’ stata quella che il Segretario alla Difesa del governo Obama Robert Gates e il Consigliere della Sicurezza Nazionale generale James Jones hanno dichiarato in parecchie occasioni che il presidente "non ha escluso" di mandare altre truppe.

Il fatto stesso che Obama non ha cercato di far tacere le illazioni circa i progetti di ulteriore invio di truppe indica sicuramente che una decisione e’ gia’ stata presa. Obama e’ stato proiettato a quel posto da settori determinanti della élite che governa gli Stati Uniti precisamente affinche’ si concentrasse sulla guerra in Afghanistan e puntellasse gli interessi geopolitici dell’imperialismo americano su quella regione ricca di risorse dell’Asia Centrale, senza badare a quanto sangue e quanti dollari cio’ possa costare.

James Cogan


Traduzione di Rolando M.

Articolo originale:
http://www.wsws.org/articles/2009/aug2009/afgh-a13.shtml





:: Article nr. s10349 sent on 14-aug-2009 03:58 ECT

www.uruknet.info?p=s10349



:: The views expressed in this article are the sole responsibility of the author and do not necessarily reflect those of this website.

The section for the comments of our readers has been closed, because of many out-of-topics.
Now you can post your own comments into our Facebook page: www.facebook.com/uruknet





       
[ Printable version ] | [ Send it to a friend ]


[ Contatto/Contact ] | [ Home Page ] | [Tutte le notizie/All news ]







Uruknet on Twitter




:: RSS updated to 2.0

:: English
:: Italiano



:: Uruknet for your mobile phone:
www.uruknet.mobi


Uruknet on Facebook






:: Motore di ricerca / Search Engine


uruknet
the web



:: Immagini / Pictures


Initial
Middle




The newsletter archive




L'Impero si è fermato a Bahgdad, by Valeria Poletti


Modulo per ordini




subscribe

:: Newsletter

:: Comments


Haq Agency
Haq Agency - English

Haq Agency - Arabic


AMSI
AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - English

AMSI - Association of Muslim Scholars in Iraq - Arabic




Font size
Carattere
1 2 3





:: All events








     

[ home page] | [ tutte le notizie/all news ] | [ download banner] | [ ultimo aggiornamento/last update 01/01/1970 01:00 ]




Uruknet receives daily many hacking attempts. To prevent this, we have 10 websites on 6 servers in different places. So, if the website is slow or it does not answer, you can recall one of the other web sites: www.uruknet.info www.uruknet.de www.uruknet.biz www.uruknet.org.uk www.uruknet.com www.uruknet.org - www.uruknet.it www.uruknet.eu www.uruknet.net www.uruknet.web.at.it




:: This site contains copyrighted material the use of which has not always been specifically authorized by the copyright owner. We are making such material available in our efforts to advance understanding of environmental, political, human rights, economic, democracy, scientific, and social justice issues, etc. We believe this constitutes a 'fair use' of any such copyrighted material as provided for in section 107 of the US Copyright Law. In accordance with Title 17 U.S.C. Section 107, the material on this site is distributed without profit to those who have expressed a prior interest in receiving the included information for research and educational purposes. For more info go to: http://www.law.cornell.edu/uscode/17/107.shtml. If you wish to use copyrighted material from this site for purposes of your own that go beyond 'fair use', you must obtain permission from the copyright owner.
::  We always mention the author and link the original site and page of every article.
uruknet, uruklink, iraq, uruqlink, iraq, irak, irakeno, iraqui, uruk, uruqlink, saddam hussein, baghdad, mesopotamia, babilonia, uday, qusay, udai, qusai,hussein, feddayn, fedayn saddam, mujaheddin, mojahidin, tarek aziz, chalabi, iraqui, baath, ba'ht, Aljazira, aljazeera, Iraq, Saddam Hussein, Palestina, Sharon, Israele, Nasser, ahram, hayat, sharq awsat, iraqwar,irakwar All pictures

 

I nostri partner - Our Partners:


TEV S.r.l.

TEV S.r.l.: hosting

www.tev.it

Progetto Niz

niz: news management

www.niz.it

Digitbrand

digitbrand: ".it" domains

www.digitbrand.com

Worlwide Mirror Web-Sites:
www.uruknet.info (Main)
www.uruknet.com
www.uruknet.net
www.uruknet.org
www.uruknet.us (USA)
www.uruknet.su (Soviet Union)
www.uruknet.ru (Russia)
www.uruknet.it (Association)
www.uruknet.web.at.it
www.uruknet.biz
www.uruknet.mobi (For Mobile Phones)
www.uruknet.org.uk (UK)
www.uruknet.de (Germany)
www.uruknet.ir (Iran)
www.uruknet.eu (Europe)
wap.uruknet.info (For Mobile Phones)
rss.uruknet.info (For Rss Feeds)
www.uruknet.tel

Vat Number: IT-97475012153