10 giugno 2006
Ramadi diventa un'altra Falluja
di Brian Conley Inter Press Service, 5 giugno 2006 Amman,
5 giugno (IPS) – Di questi tempi è quasi impossibile entrare a Ramadi.
Sullo sfondo del massacro di Haditha, l'IPS ha ricevuto informazioni di
civili uccisi da cecchini, e di case occupate con cecchini americani
sui tetti, mentre le famiglie erano tenute prigioniere al piano di
sotto. Un
uomo, che desidera essere conosciuto semplicemente come 'un amico
iracheno', ha incontrato l'IPS ad Amman per descrivere la situazione a
Ramadi, e raccontare nei particolari alcuni fatti recenti come li ha
visti.
"Per entrare a Ramadi (a circa 100 km a ovest di
Baghdad) bisogna attraversare il ponte sull'Eufrate, e superare la
centrale elettrica che serve Ramadi. Questa è occupata dai soldati Usa. Là
c'è il checkpoint, la vicina fabbrica di vetro è occupata da cecchini
americani. Qui perquisiscono le automobili, e ci vogliono più di
quattro ore solo per attraversare il ponte".
Negli ultimi
mesi, le informazioni da Ramadi sono state poche e distanziate, e
sempre inviate da giornalisti "embedded" con le truppe Usa che operano
nella zona.
Testimoni intervistati dall'IPS ad Amman hanno fornito un quadro diversificato della situazione, uno molto diverso dal focus militare dei giornalisti "embedded".
Le loro storie descrivono la morte che arriva in qualunque momento, senza segnali o preavviso.
"Sul
lato della strada principale si trovano edifici distrutti, e tende
militari sugli edifici per i cecchini. Fai attenzione, se senti
qualunque rumore di combattimenti, nasconditi nelle strade secondarie,
parcheggia lì la tua auto, ed entra in una casa qualsiasi e nasconditi,
perché i cecchini uccideranno chiunque si muova, anche se i
combattimenti sono in un'altra zona".
Lo sceicco Majid al-Ga'ud è del villaggio Wahaj al-Iraq, appena fuori Ramadi, e visita la città regolarmente. Anche lui descrive cecchini che uccidono senza discernimento.
"I
cecchini americani non fanno alcuna distinzione tra civili o
combattenti, qualunque cosa si muova, sparano immediatamente. E' una
cosa molto sporca, stanno ammazzando un sacco di civili che non sono
combattenti".
Secondo l'amico iracheno, molte persone sono
state uccise a Ramadi, semplicemente perché non sapevano quali parti
della città sono adesso zone off-limits.
Una di queste zone è
la strada principale che attraversa Ramadi. Dopo il primo semaforo non
è consentito andare avanti, solo a destra o a sinistra.
"La
strada è bloccata, non dal cemento, ma dai cecchini. Chiunque vada
avanti sulla strada verrà ucciso. Non c'è alcun segnale che non è
consentito, ma la gente del posto lo sa. Molte persone sono venute a
farci visita da Baghdad. Non lo sapevano e sono andate avanti di pochi
metri e sono state uccise".
Lo sceicco Majid era a Ramadi solo
pochi giorni prima di parlare con l'IPS ad Amman. Descrive una città in
cui i combattenti hanno moltissimo il controllo.
"Controllano il terreno e sono molto sicuri di sé. Non
si coprono il volto mascherandosi, e gli americani fuggono da loro. Gli
americani non possono vincere una guerra di fanteria contro di loro,
quindi hanno iniziato a utilizzare una potenza aerea massiccia per
bombardarli".
Mentre era a Ramadi, ha visto molte abitazioni danneggiate, e dice che non ci sono servizi civili che funzionino.
"Vedi
che hanno bombardato le centrali elettriche, gli impianti per il
trattamento delle acque, e le condutture. Questa casa è distrutta,
quella anche. Vedi povertà dappertutto. Le cose che l'essere umano più semplice al mondo deve avere, lì non ci sono".
L'amico
iracheno descrive una situazione simile. "Finora ho visto quattro case,
ma non ho visto tutta Ramadi, è una città grande. Ci
sono abitazioni distrutte anche nelle fattorie, ne ho visto alcune, ma
la maggior parte non sono riuscito a vederle perché sono fattorie
enormi".
Ramadi attualmente è isolata dal resto dell'Iraq. All'interno,
a volte l'elettricità funziona, e alcune case hanno generatori, ma il
servizio telefonico locale è stato completamente distrutto.
"La
centrale telefonica è stata attaccata dalle truppe Usa, e adesso
persino l'edificio è completamente distrutto. E anche la stazione
ferroviaria, distrutta al 100%, gli F16 la bombardano giorno dopo
giorno".
La vita a Ramadi non è sempre stata così difficile. Quando cadde Baghdad, a Ramadi ancora non erano entrati. Quando Baghdad fu distrutta dall'anarchia e dai furti, Ramadi rimase relativamente calma.
"Era
una città molto tranquilla, c'era ordine", dice lo sceicco Majid.
"Anche se lì ci sono molte tribù diverse, e c'è tensione fra le tribù,
c'era ordine. Si rispettavano a vicenda, rispettavano la legge".
L'amico
iracheno suggerisce perché Ramadi era rimasta calma e, a differenza di
Baghdad, non c'erano entrati nei primi giorni dell'occupazione.
"Avevano
fatto un accordo con le tribù di non entrare in città. Ma i partiti
politici hanno rovinato questo accordo. Volevano controllare Ramadi,
così hanno dato le informazioni sbagliate agli americani. Ci fu una
piccola manifestazione, ma non da parte dei fedelissimi di Saddam; era
una manifestazione pacifica contro l'occupazione".
Dopo questa
manifestazione di 30 persone, l'accordo venne rotto e l'esercito invase
Ramadi. Vennero uccisi degli iracheni, e secondo le abitudini tribali
di vendetta, ebbe inizio un ciclo di violenza.
Qasem Dulaimi, che vive a Ramadi, dice all'IPS che la sua casa è stata occupata da soldati americani e iracheni a maggio.
"Hanno
demolito le porte principali e sono entrati in casa. Sono uscito dalla
mia stanza e ho detto qualche parola in inglese: 'Siamo una famiglia
pacifica, OK, OK.". Ma i membri della famiglia erano stati chiusi a
chiave in una stanzetta al piano di sotto.
"Di tanto in tanto
sentivamo sparare dal tetto. Utilizzavano casa nostra come uno
strumento per uccidere, utilizzavano il tetto come uno strumento per
uccidere".
Alla fine la sua famiglia è stata liberata e i soldati americani se ne sono andati.
L'amico
iracheno è stato testimone dell'uccisione di un ragazzino. "Stava
andando a scuola verso le otto di mattina, portando i libri e
attraversando la strada. All'improvviso è caduto a terra. Pensavo
semplicemente che avesse avuto un problema alla gamba e fosse caduto,
ma è rimasto così per molto tempo. Sapevo o ho avuto la sensazione che
c'era un cecchino che gli aveva sparato".
Storie come questa sono comuni fra gli abitanti di Ramadi.
"Haithem,
uno dei fratelli di questo ragazzino, ha cercato di trovare un modo e
ha fatto due passi per portarlo via. Dei cecchini hanno sparato e
l'hanno mancato. Così non ci ha riprovato. Il ragazzo è rimasto là
quattro ore, sanguinante. Gli avevano sparato alla testa". (Traduzione di Ornella Sangiovanni) Articolo originale
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