20 novembre 2004 - Il modello è rimasto costante ed ovvio. Ogni resoconto di notizie o scandalo che risultassero dannosi per l'agenda di guerra Bush/angloamericana sono stati seguiti, entro poche ore, da esecuzioni scioccanti (vere ed inscenate) che vengono attribuite agli "insorti terroristi", nonostante circostanze discutibili, prove non verificabili e fonti inaffidabili, come funzionari dei servizi segreti e militari "innominati".
I responsabili di queste azioni non sono stati identificati e probabilmente non lo saranno mai, in gran parte grazie ai deliberati oscuramenti giornalistici dalle zone di guerra degli USA/Pentagono, ed ai corporate media carichi di disinformazione e controllati da Bush.
Ciò che è chiaro, indifferentemente dall'identità degli esecutori, è che i risultati hanno beneficiato esclusivamente la macchina bellica degli USA/amministrazione Bush, mentre hanno completamente indebolito gli obiettivi politici e di pubbliche relazioni dei movimenti e gruppi anti-USA/antioccupazione. I metodi utilizzati per il rapimento e l'assassinio di Margaret Hassan, Nick Berg ed altri corrisponde accuratamente al profilo delle classiche operazioni occidentali di intelligence e controinsurrezione.
Margaret Hassan
I resoconti delle carneficine da genocidio, delle atrocità e dei crimini di guerra che vengono ora commessi dalle forze USA a Fallujah (v. anche i dispacci di Dahr Jamail dall'Iraq: http://www.dahrjamailiraq.com/ ) sono stati "ricambiati" da un video dell'apparente esecuzione di Margaret Hassan, una funzionaria del soccorso CARE che era amata e rispettata dagli iracheni ed anche dai non iracheni. Questo atto, imputato agli insorti, ha provocato risentimento tra gli iracheni verso i combattenti ribelli.
Ma l'omicidio della Hassan èra parte di una operazione dell'intelligence britannica ( http://www.jihadunspun.com/intheatre_internal.php?article=10
0224&list=/home.php& ) ? Il racconto di un giornalista giordano:
"I britannici hanno cercato di assicurarsi da ogni potenziale contraccolpo del pubblico e dei loro parlamentari laburisti (nel caso le cose andassero proprio male) ordinando ai loro agenti in campo in Iraq di rapire Margaret Hassan, l'operatrice dell'associazione di beneficenza Care International.
"Il recente comunicato dei mujaahideen ha esposto la politica di sicurezza britannica ed ha negato ogni coinvolgimento del JTJ nel rapimento. Il rapimento invierà al pubblico britannico il messaggio che la resistenza irachena è composta da mostri e pluriomicidi e che non vi può essere altra risposta che cancellarli dalla faccia della terra, prolungando dunque il ridispiegamento delle truppe britanniche nella regione vicina a Baghdad".
Il rapimento e l'esecuzione della Hassan non hanno proprio alcun senso eccetto quello di un'operazione di intelligence di agenti USA, britannici o alleati degli USA ( http://www.uruknet.info/?p=6457 ):
"Ma perché la resistenza dovrebbe rapire chi per 25 anni ha fornito assistenza umanitaria al popolo iracheno? E' possibile che la resistenza irachena voglia negare assistenza umanitaria al popolo iracheno? Naturalmente no. In America, i media ufficiali rispondono tutti i giorni a queste domande: la resistenza irachena è fanatica, assassina, non è niente altro che una sregolata confederazione di terroristi, criminali, folli islamici, sadici dementi che fanno saltare in aria autobombe in piazze di mercato affollate ed uccidono donne e bambini ed i loro vicini. Comunque, vi è un'altra possibile spiegazione: il rapimento di Margaret Hassan è parte di un'operazione antinsurrezione ideata per far apparire malvagia la resistenza e così rivoltarle contro l'opinione pubblica mondiale".
Per più di 20 anni la stessa Hassan è stata una delle più potenti voci sulla crisi umanitaria in Iraq. E recentemente è stata una critica dell'occupazione. In un precedente filmato la Hassan ha invocato che i britannici se ne vadano dall'Iraq. Era uno svantaggio nelle pubbliche relazioni.
Il rapimento Torretta-Pari
Nel settembre 2004 vennero rapite in circostanze sospette due giovani volontarie umanitarie, Simona Torretta and Simona Pari. Di questo sono stati incolpati gli insorti e/o dei terroristi collegati a Zarqawi ( http://www.atimes.com/atimes/Middle_East/FJ15Ak02.html ) .
Secondo un'inchiesta del britannico Guardian, gli insorti iracheni non erano dietro il rapimento delle due volontarie italiane
( http://www.islamonline.org/English/News/2004-09/16/article06
.shtml ) :
"Il Guardian ha detto che il rapimento di Simona Torretta e Simona Pari porta il marchio di un'operazione coperta straniera, un tentativo di screditare l'incessante resistenza irachena contro le forze di occupazione USA.
"Il quotidiano di vasta divulgazione aggiunge altri sospetti di un coinvolgimento straniero nell'operazione poiché è stata eseguita soltanto a pochi metri dalla pesantemente pattugliata Zona Verde senza nessuna interferenza da parte della polizia irachena o dei militari USA.
"Il Guardian sostiene che le armi utilizzate nell'operazione erano più sofisticate di quelle usate solitamente dalla resistenza irachena poiché i rapitori usarono AK-47, fucili e pistole con il silenziatore e armi da stordimento, mentre i partigiani iracheni usano sempre Kalashnikov arrugginiti.
"Ancora più sorprendente, secondo il quotidiano britannico, è che i rapitori indossavano uniformi della Guardia Nazionale irachena e si presentarono come dipendenti di Iyad Allawi [Primo Ministro iracheno]."
L'esecuzione di Nick Berg
Nella primavera del 2004 Nick Berg è stato "giustiziato" da agenti dei servizi segreti USA o alleati degli USA per distogliere l'attenzione dagli scandali delle torture a Abu Ghraib ( http://www.globalresearch.ca/articles/CAR405A.html ).
Vi sono anche abbondanti prove che, sulla base di una dettagliata analisi de La Voz de Aztlan ( http://www.uruknet.info/?p=2837 ), il film dell'esecuzione di Nicholas Berg nella primavera del 2004 era una completa falsificazione ( http://uruknet.info/?colonna=m&p=3081 ) . Nonostante questa ed altre smentite, la decapitazione di Berg resta una spaventosa immagine che provoca odio "antiterrorista".
Daniel Pearl
L'uccisione del giornalista Daniel Pearl ( http://www.globalresearch.ca/articles/KUP209A.html ) è stata analogamente distorta per avvantaggiare la propaganda della "guerra al terrorismo"e far divampare la collera contro i presunti terroristi di al Qaeda coinvolti negli attentati dell'11/9.
Proprio come Margaret Hassan era un problema di pubbliche relazioni che doveva essere soffocato sul nascere, Pearl era un fastidio. Era alla ricerca di collegamenti tra il terrorismo, i gruppi terroristi ed i servizi segreti e poco prima di essere assassinato faceva ricerche sull'ISI Pakistano (in pratica una succursale della CIA).
L'esplosione dell'incubo post 11/9
E' chiaro che la maggior parte, se non tutti, i convenientemente sincronizzati rapimenti ed esecuzioni, i falsi allarmi terroristici, i video di Osama Bin Laden, gli arresti di "al Qaeda", il costante rullio di tamburi su Zarqawi (v. anche qui: http://uruknet.info/?p=3472 ), sono stati allestiti e sfruttati dalla propaganda bellica anglo-americana ( http://globalresearch.ca/articles/CHO409D.html ), calcolata per 1) distrarre dalla verità dell'aggressione unilaterale anglo-americana, 2) far rivoltare l'opinione pubblica mondiale contro coloro che resistono alla guerra ed all'occupazione a guida USA e 3) mantenere la paura, la violenta emozione ed il mito basato sull'odio del "terrorismo" e del "fanatico nemico esterno".
Allo stesso tempo, ciò che non può essere ignorato è che la reazione atrocemente violenta da parte delle vittime dell'aggressione a guida USA si muoverà a spirale fuori controllo, se non è già accaduto. Mentre l'aggressione a guida USA ha continuato ad intensificarsi essa ha spinto le sue vittime verso azioni di resistenza ed autoconservazione sempre più disperate. Di proposito.
Come scrive Mike Ruppert in Crossing the Rubicon ( http://www.fromthewilderness.com/ ): "Persino se non ci fossero stati [terroristi] prima dell'11/9 (e ce ne erano) gli USA sarebbero andati in cerca di creare l'ostilità che fiorisce in ogni parte del globo contro questo paese". Dalla "guerra al terrorismo" ai bombardamenti, alle invasioni ed occupazioni dell'Afghanistan e dell'Iraq. Dal massacro di Mazar-I-Sharif alle celle di tortura di Guantanamo Bay ed Abu Ghraib. Oggi in Iraq i soldati americani uccidono con fanatica sete di sangue, mostruosamente dimostrato dal quotidiano massacro a Fallujah, gli assassini nella moschea ( http://www.uruknet.info/?p=7347 ) ed i precedenti incidenti come le "uccisioni compassionevoli" di iracheni innocenti che scaricano un camion della spazzatura ( http://www.sfgate.com/cgi-bin/article.cgi?file=/chronicle/archive/2004/11/05/MNGC99MHHJ1.DTL ).
In questo mondo da incubo di guerra infinita e crescente e cicli continui di provocazione e risposta, diventa difficile, se non impossibile, distinguere la brutalità di aggressori criminali dagli atti di resistenza a questa aggressione. Proprio come Israele e la Palestina sono bloccati da decenni in cicli infiniti di violenza imprevedibile ed incontrollabile, il mondo intero, acceso dalla polveriera della "guerra al terrorismo" dell'11/9, è preparato per la stessa cosa.
Questa guerra, e la propaganda che la alimenta, devono essere fermate.
Larry Chin è un giornalista freelance e redattore associato di Online Journal.
Traduzione italiana: Freebooter
Articolo originale: http://www.uruknet.info/?p=7412
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