Da un discorso del membro della Segreteria del WWP Sara Flounders alla Conferenza Nazionale di resistenza del 13-14 novembre
L’assedio USA di Fallujah rappresenta nei termini più duri e brutali i problemi dell’imperialismo degli USA ed il potenziale per la resistenza di popolo mobilitata in questo periodo.
La macchina bellica USA rende chiaro che essi hanno la massiccia potenza di fuoco high-tech per schiacciare ogni possibile rivale. Nondimeno, i loro stessi think tanks gli dicono che non possono vincere la perdurante guerra in Iraq.
Ciò non significa che l’imperialismo USA può lasciare o deciderà di lasciare tanto presto l’Iraq. Queste sono le contraddizioni irrazionali ed irrisolvibili che possono lacerare la classe dirigente imperialista ed infiammare un movimento globale.
Fallujah doveva essere un esempio su come verrebbero riconquistate le altre 22 città delle quali gli occupanti hanno perso il controllo per orchestrare le elezioni. Lì l’offensiva è iniziata con la distruzione di due ospedali e l’occupazione dell’ospedale più grande. Al Jazeera ed altre reti arabe sono state chiuse per cercare di controllare immagini di distruzione comparabili a quelle dei bombardamenti nazisti di Guernica in Spagna e del Ghetto di Varsavia in Polonia.
I media hanno riferito dell’uso di fosforo bianco, di napalm, di proiettili all’uranio impoverito, di enormi bombe da bunker e persino di gas venefico. In base alle affermazioni USA che le moschee erano centri di resistenza, ne sono state colpite più di 60. La distruzione è orrenda.
Ma la macchina bellica USA fronteggia tattiche da guerra di guerriglia che si trovano nelle pagine di Mao Zedong, Ho Chi Minh, di Che Guevara e degli Hezbollah in Libano ed adattate a degli scenari urbani e desertici.
I portavoce del Pentagono si vantano che Fallujah è sotto controllo e che la resistenza è sconfitta. Ma le forze USA continuano a subire perdite quotidiane.
Nel frattempo, centinaia di partigiani armati hanno ripreso il controllo di Ramadi. A Mosul, la principale città dell’Iraq settentrionale, hanno compiuto incursioni in una mezza dozzina di stazioni di polizia. La polizia addestrata dagli USA è scomparsa. Le stazioni sono state spogliate di armi, di munizioni, di giubbotti antiproiettile, di uniformi e persino di generatori elettrici.
Per la prima volta da quando le forze d’occupazione vi entrarono nell’aprile del 2003, interi settori di Baghdad sono totalmente fuori del controllo USA.
I lavoratori delle ferrovie irachene hanno annunciato che si rifiuteranno di trasportare qualsiasi rifornimento alle truppe USA. Porteranno solamente soccorsi alimentari delle Nazioni Unite per il popolo iracheno.
La coalizione dei collaborazionisti è in liquefazione. L’unico partito politico sunnita e l’Associazione degli studiosi musulmani hanno appena annunciato il boicottaggio ufficiale delle elezioni di gennaio.
Pianificare la resistenza popolare
Tre settimane prima che iniziasse l'invasione USA, dalle pagine del quotidiano Workers World riferivo dell'addestramento pubblico dell'intera popolazione adulta irachena, sia uomini che donne, in tattiche di guerriglia urbana. Non era assolutamente un segreto. Erano distribuite pubblicamente all'intera popolazione armi, munizioni e mesi di forniture alimentari. Le immagini dell'eroica resistenza palestinese ricordavano agli iracheni che per un intero popolo è possibile resistere ad una forza schiacciante per più di 50 anni.
Si pensava che lo shock and awe dei massicci bombardamenti schiacciasse totalmente e demoralizzasse l'intera popolazione. Ma il Pentagono, Rumsfeld e l'intera classe dirigente degli USA ha compiuto un errore storico. Sono così ubriachi della potenza del loro armamento high-tech che non prendono in considerazione che tale più alto livello tecnico ora è un fenomeno mondiale.
Le loro armi sono solamente un aspetto del high-tech. I milioni di lavoratori che producono questa tecnologia devono anche essere addestrati per comprenderla ed utilizzarla. La tecnologia entra nel mercato capitalista sotto forma di milioni di dispositivi economici.
Non essendo isolati, illetterati contadini, i lavoratori iracheni sono tecnicamente sofisticati e consapevoli degli scopi dell'occupazione coloniale. Essi sono a conoscenza dell'imponente movimento mondiale che si è mobilitato nelle strade per opporsi alla guerra USA.
Migliaia di ingegneri, scienziati, tecnici e meccanici sono in grado di truccare migliaia di telefoni cellulari e campanelli telecomandati per avviare imboscate e trappole esplosive.
Oggi, come predisse Marx 150 anni fa, la classe lavoratrice è istruita, tecnicamente sofisticata e realmente una classe mondiale. Quando milioni di posti di lavoro e giornate lavorative sono configurati intorno a fusi orari globali, gli stessi lavoratori cominciano a comprenderlo.
Il mondo intero guarda
Il maggiore problema dell'imperialismo USA, più grande che un'insurrezione che pare non possano sconfiggere, è che ciò sta accadendo sotto i riflettori dell'attenzione mondiale.
L'informazione e la comunicazione istantanea sembrano così potenti che i marines possono chiedere letali attacchi aerei con telefoni satellitari ai jet che volano lontani nel cielo. Ma la comunicazione istantanea è un fenomeno politico colpletamente differente quando, nel mondo arabo ed in Pakistan, Filippine, Venezuela e Corea del Sud, dei lavoratori possono andare in un Internet café e fare scorrere sullo schermo migliaia di immagini dei combattenti della resistenza irachena.
La comunicazione istantanea assume un carattere diverso quando i soldati di un plotone USA, che hanno respinto l'ordine dei superiori di portare un convoglio di camion, sono stati in grado di contattare le loro famiglie ed i media a Jackson, Miss., prima che gli alti gradi nella Green Zone avessero nemmeno sentito parlare dell'ammutinamento.
Adesso gli ufficiali temono che il GI possano registrare e fotografare ordini illegali e crimini di guerra con i loro telefoni cellulari.
Tutto di questa tecnologia assume un carattere diverso quando potete fare una ricerca per le parole "diritti dei militari" oppure "pacifisti" oppure "lotta contro il razzismo" oppure "Mumia" oppure per centinaia di altre parole di resistenza e per siti web che degli attivisti hanno collegato a noi o che noi aiutiamo a mantenere in vita.
Tutti questi siti web, come tutto il nostro materiale stampato, ha come coerente soggetto la resistenza alla guerra imperialista ed al razzismo, la solidarietà con tutti i popoli sotto attacco e la promozione del potere dei lavoratori quando si organizzano.
Nella passata generazione vi era una canzone: "La rivoluzione non verrà trasmessa dalla TV". Forse non verrà ancora trasmessa dalla TV, ma possiamo essere certi di coglierla su Internet.
Reprinted from the Dec. 2, 2004, issue of Workers World newspaper
Traduzione italiana: Freebooter
Testo originale:
http://www.uruknet.info/?p=7677
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